Il bene e il male del giovane Gipi

Sul Blog di  Lettera7C si parla anche di graphic novel, un genere letterario che – per quanto sia apprezzato già da molti – non ha ancora raggiunto l’attenzione che meriterebbe, e che invece sul nostro blog troverà molto spazio. Per inaugurare questa sezione, parleremo di Boschi Mai Visti di Gipi (Coconino Press/Fandango, 2018). 

Ancor prima di parlare del libro voglio soffermarmi a parlare brevemente di Gipi, grazie al quale mi sono avvicinato al mondo delle graphic novel. 

Gipi ha vinto alcuni premi importanti, ed è stato persino il primo autore di romanzi grafici a partecipare al Premio Strega con il libro Unastoria

Collabora con la Repubblica e con Internazionale. Viene pubblicato oltre che in Italia anche in Francia, Germania, Spagna e Stati Uniti. Infine in qualità di regista ha girato alcuni film tra cui L’ultimo Terrestre presentato alla 68° Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia. 

I suoi disegni sono tutti realizzati con colori ad olio e ad acquerello, grazie ai quali riesce a creare le sue poesie. Non sono solo i suoi lavori grafici a fare di Gipi un grande autore, ma sono anche le parole e i dialoghi da lui scritti a dare una grande forza alle immagini.

Boschi Mai Visti è una raccolta di storie scritte e disegnate da Gipi venticinque anni fa. In  questa raccolta è quasi difficile riconoscere il Gipi che siamo abituati a leggere. La visione che l’autore ha della vita  assume toni bui e violenti. In queste storie,  violenza, sesso, umiliazione e  morte fungono da cornice, creando una narrazione forte e prorompente. 

Leggendo il libro diventa chiara la visione del giovane Gipi sul mondo: per lui esiste un muro, che divide il bene dal male, e non ci sono vie di mezzo, o sei buono o sei cattivo. 

In queste storie i buoni hanno un destino doloroso oppure sono costretti a passare dall’altra parte del muro diventando loro stessi i cattivi, non avendo altra via di scampo.

Tra tutte le storie presenti, e come suggerisce lo stesso autore, trovo che il racconto I Ricchi  sia il più rappresentativo dell’intera raccolta. Nel racconto un gruppo di adolescenti in un pomeriggio d’estate sono intenti a spiare oltre il muro di una villa,  quello che vedranno sarà un gruppo di ricchi che si divertono tra di loro in un orgia. Per sbaglio uno dei ragazzini precipita giù da un albero cadendo oltre il muro, qui uno dei ricchi lo vede e lo trascina via con se. Quello che accade dopo non ci viene mostrato. La storia va avanti nel tempo e sul finale uno dei ragazzi, ormai cresciuto, torna alla villa dove assiste a uno spettacolo agghiacciante: vede i corpi dei ricchi ricoperti di sangue e sparsi per terra.  È in questo racconto di violenze e atrocità che si evidenzia  il tema della rabbia, come soluzione per sconfiggere il male. 

Tutto questo nero all’improvviso viene scansato via dall’ultimo luminoso racconto  Diario di Fiume, dove troviamo  dei colori chiari ad acquerello che entrano in contrasto con i colori bui e cupi degli altri racconti. É una storia semplice, parla di giovinezza, di spensieratezza e filosofia – “In un momento di spensieratezza di massima filosofia abbiamo ipotizzato che se anche fossimo tornati sui nostri passi non avremmo trovato la stessa bellezza. […] Filosofia.”.

Boschi Mai Visti è unalettura che fa decisamente male al cuore di chi legge, è una lunga passeggiata giù all’inferno, tra violenze , perversioni, malvagità e sconfitte, ma che alla fine ci riporta all’aria aperta facendoci respirare puro ossigeno, ricordandoci che c’è ancora tanta bellezza nel mondo.

Duccio.

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