Posso dire finalmente di aver letto il mio primo libro @iperborea ed è andata benissimo. Mi sono ritrovato difronte un libro incredibile, perfetto per i mei gusti, in cui si parla di seconda guerra mondiale, spionaggio, intrighi assurdi, personaggi che compaiono e scompaiono, un protagonista che riceve ordini dal suo doppio finendo sempre in situazioni pericolose e mortali. L’autore di questo libro è considerato tra i più importanti scrittori della lingua nederlandese: Willem Frederick Hermans, narratore, poeta e saggista, tra i più prolifici dello scorso secolo. Il libro di cui vi sto parlando è La camera oscura di Damocle, il titolo ha già qualcosa di minaccioso racchiuso in se, una storia di spionaggio ambientata in Olanda durante l’occupazione nazista: Il protagonista è Osewoudt giovane tabaccaio, sposato con una cugina di primo grado, la cui vita piatta e ordinaria viene sconvolta dalla scoppio della guerra. Di per se il giovane Osewoudt è un uomo banale, troppo basso per l’arruolamento nell’esercito, senza un filo di barba, capelli biondi, voce acuta e privo di qualsiasi interesse. Il giorno in cui i nazisti occupano il paese, nel suo negozio entra il misterioso Dorbeck, un ufficiale olandese uguale a lui “ come il negativo di una foto è uguale al positivo”, solo ben riuscito, con capelli neri e barba. Dorbeck, membro della resistenza, lascia a Osewoudt un negativo da sviluppare e gli chiede di spedire le foto il giorno in cui tornerà a cercarlo, è un compito di fondamentale importanza per aiutare la resistenza. Da questo momento in poi la vita di Osewoudt si trasforma in un susseguirsi di eventi misteriosi e paradossali che lo condurranno a un finale inaspettato. Se questo libro non fosse stato pubblicato nel 1958 si potrebbe dire che Ian Fleming, celebre autore del famigerato 007, avrebbe preso ispirazione da W. F. Hermans per scrivere i suoi romanzi. Difatti non è così, perché Fleming pubblicò Casinò Royal nel 1953. Eppure come non paragonare le (dis)avventure di Osewoudt a quelle di 007?

Si potrebbe, se non fosse che il primo è un antieroe mosso dalle volontà del suo sosia e si ritrova ad essere una spia senza neanche desiderarlo, mentre il secondo è un uomo deciso, sicuro di se e sempre pronto ad affrontare il pericolo e la morte. Piuttosto mi domando se Alfred Hitchcock non sia incappato in questo romanzo, dato che un anno dopo la pubblicazione esce Intrigo Internazionale, dove Cary Grant sembra avere molti aspetti in comune con Osewoudt. Questo non ci è dato saperlo. Ma una cosa posso dirvela, io mi sono divertito a leggere il romanzo di Hermans, perché mi ha tenuto tutto il tempo con il fiato sospeso, senza la possibilità di prevedere cosa sarebbe accaduto pagina dopo pagina la mia sorpresa era continua. Ogni evento in questo libro viene ribaltato al contrario, proprio come quando si sviluppa il negativo di una foto. Sono arrivato a pensare di leggere la storia di un uomo inetto, la cui fervida immaginazione lo porta a immaginare tutto persino le persone e ogni singolo accadimento. Il dubbio resta e ci si domanda come sia possibile questo capovolgimento dei fatti. Non ho una risposta a riguardo e credo non sia necessario averla, l’unica cosa che resta da fare è leggere questo libro scritto magnificamente e seguire Osewoudt nei suoi intrighi.