Anime perdute nel deserto del Sahara.

Il tè nel deserto di Paul Bowles.

Il Viaggio 

Si può viaggiare in tanti modi, prendendo un aereo, un treno, facendo un viaggio on the road in auto, oppure si può viaggiare leggendo un libro. Se ci pensiamo un attimo forse il viaggio è una delle tematiche più affrontata nella letteratura dai tempi dell’Odissea a Goethe, da Kerouac con il suo On The Road fino a Into the Wild. I più grandi scrittori spesso viaggiavano senza mettere piede fuori casa e hanno scritto le loro più grandi opere tra quattro mura, usando solo con la loro immaginazione. 

Abbiamo ad oggi un infinità di esempi di opere letterarie in cui il viaggio è il mezzo con il quale siamo portati a scovare e scoprire ciò che si nasconde dietro i pensieri e gli animi dei loro personaggi. Viaggiare attraverso un libro significa andare alla scoperta delle mille sfumature dei suoi protagonisti, scoprire i loro pensieri più intimi e vedere come questi cambiano tra un capitolo e un altro. Alcuni cambiano nel corso della lettura,  altri ancora  non riescono a uscire dai propri gusci, ne restano intrappolati, ed è ciò che accade a Kit e Port, la giovane coppia di sposi americani  protagonisti de “Il tè nel deserto” (The Sheltering Sky) di Paul Bowles

La Storia 

Il romanzo inizia con Port che riapre gli occhi dopo una lunga dormita, ricorda di aver fatto un lungo sogno , si alza, cerca la moglie, si dirige verso l’unica finestra presente nella stanza pensa di aprila sperando di far tornare alla memoria il sogno appena fatto.

Giriamo pagina e inizia il viaggio verso il deserto. Ci troviamo sulla terrazza del Cafè d’Eckmühl-Noiseux  dove “A un tavolino nell’angolo più buono sedevano tre americani: due giovani e una ragazza. Conversavano tranquillamente , col fare di chi ha davanti a sé tutto il tempo del mondo, per qualsiasi cosa.”  Sono Port, Kit e Tunner che seguiremo lungo il loro turbolento viaggio, proprio come sono i loro animi irrequieti.  C’è una strana agitazione nei gesti e nei pensieri di Port che lo spinge a cercare avventure lontano dagli occhi della moglie e dell’amico, il suo è un viaggio a senso unico che non lo porterà ad alcun cambiamento. 

La stessa condizione d’animo è vissuta da Kit che come il marito è combattuta dal desiderio per un altro uomo e l’amore per il marito. Il suo viaggio prenderà una strada diversa rispetto a quello di Port, sarà liberatorio e porterà Kit a sbarazzarsi dei suoi costumi sociali e a distaccarsi da un dolore che la spingerà a vagare nel deserto del Sahara, perdendosi tra dune e oasi. Il suo ritorno nella civiltà  sarà per Kit il punto di partenza per intraprendere una nuova vita. 

Il Ritorno 

Prima di leggere questo libro ho aspetto diversi anni e sono dovuto andare fino in Marocco per decidermi definitivamente a iniziarlo. L’ho letto perché avevo la necessità di ritrovare alcuni luoghi e sensazioni vissute durante il mio viaggio. La cosa più interessante è stata vedere nei personaggi di questo libro il bisogno di riflettere su se stessi e sulle loro azioni, un bisogno generato dal loro viaggiare tra i villaggi di terra rossa e i paesaggi desertici del Nord Africa. Chi si trova ad attraversare quei luoghi sente un irrefrenabile bisogno di chiacchiere con se stesso. Dopotutto cos’altro puoi fare quando sei nel deserto? 

Duccio.

4 pensieri su “Anime perdute nel deserto del Sahara.

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