Due chiacchiere con il giovane autore spagnolo Álvaro Ortiz.

Da meno di un mese Bao Publishing ha pubblicato il romanzo grafico Murderabilia del giovanissimo autore spagnolo Álvaro Ortiz, già da diversi anni molto conosciuto in Spagna dove ha pubblicato numerosi lavori (tra cui Cenizas, Rituales oppure Dos holandeses en Nápoles). Non ho resistito alla tentazione di acquistarlo, non solo per la bellissima copertina, che accarezzerei per ore, ma sopratutto per la storia piena di misteri, segreti inquietanti e di due gatti che qualcuno è disposto a pagare profumatamente per averli.

Avrei voluto raccontare qualcosa del libro, ma chi meglio dell’autore può farlo? Álvaro Ortiz, con il quale ho avuto il piacere di scambiare due chiacchiere, ci racconta qualcosa del suo ultimo lavoro. Nell’intervista ci sono alcuni spoiler riguardo la storia raccontata nel libro.
Álvaro, ti va di raccontare qualcosa su di te? Come e quando hai iniziato a scrivere e disegnare storie?
A: Certamente con piacere! Dunque ho iniziato a scrivere e disegnare fumetti da quand’ero bambino, più tardi ho deciso di stamparne qualcuno per creare dei fanzine con alcuni amici, ho iniziato anche a partecipare a competizioni e a proporre diversi progetti ad alcuni editori, fino ad oggi.
Hai dei modelli artistici o letterari a cui ti ispiri per scrivere e disegnare le tue storie?
A: Ho molti artisti da cui prendo ispirazione, ma credo che tra gli artisti che più mi abbiano ispirato e che mi ispirano tutt’ora ci siano Paul Auster, Daniel Clowes e i fratelli Coen.
Com’è nata l’idea di disegnare e scrivere Murderabilia?
A:Dunque l’idea è nata quando ho pensato al protagonista ( Malmö) che eredita due gatti, i quali hanno mangiato un cadavere. Malmö sa di poter fare qualche soldo vendendo i due animali perché ha scoperto che esistono persone disposte a offrire molti soldi per acquistare questo genere di cose. Così ho pensato di legare questa idea alla voglia del protagonista di cercare a tutti i costi qualcosa da raccontare, perché vuole assolutamente diventare uno scrittore ma non sa cosa raccontare. Il resto della vicenda è venuta da se.
Ho trovato che la storia dei due gatti fosse veramente inquietante e credo mi sia piaciuta così tanto proprio per questo motivo. Ti sei ispirato a qualche fatto di cronaca accaduto realmente?
A: Che gatti o cani abbiano mangiato i loro padroni per mancanza di cibo è una cosa che è successa molte volte. Ma la verità è che dopo aver finito Murderabilia ho realizzato che quando ero un bambino, nel villaggio dove solitamente passavo l’estate, è accaduto esattamente questo: un anziano signore morì e fu mangiato dai suoi gatti. Credo che questa vicenda si rimasta impressa nella mia memoria e ci sono voluti anni per realizzare qualcosa sulla base di questa storia. Ma alla fine ci sono riuscito.
Hai qualcosa in comune con Malmö , il protagonista della tua storia?
A: Ho scritto Murderabilia dopo una crisi creativa che è durata un anno, quindi si con Malmö ho in comune il bisogno di trovare qualcosa da scrivere. Adesso sto attraversando un’altra crisi creativa peggiore di quella passata, ma non credo di essere disposto a andare così lontano come Malmö e superarlo. Anche se , chi lo sa….
Come realizzi le tue storie?
A: Per sviluppare una storia ho bisogno di un punto di partenza , devo conoscere qualche personaggio, e devo sapere come si conclude la storia. Dunque gioco con questi elementi per sviluppare l’intera trama e cerco di renderla il più possibile interessante e scorrevole. Spendo molto tempo in questo processo, ma penso mi venga naturale farlo.
Credi che ci sia la possibilità di vedere pubblicati qui in Italia tutti i tuoi libri?
A: Spero di si! Mi farebbe molto piacere se venisse pubblicato qualche altro mio libro come Cenizas, Rituales oppure Dos holandeses en Nápoles. Suppongo che questo dipenderà dalle attenzioni che sta ricevendo Murderabilia in Italia.
Hai qualche fumettista, illustratore o scrittore italiano preferito?
A:Certamente! Mi piace moltissimo Gipi, anche se devo recuperare i suoi ultimi libri; adoro il lavoro del mio caro amico Andrea Ferraris,; amo qualunque cosa faccia Manuele Fior, e sono anche un grande fan di Giulia Sagramola.
Ultima domanda sono curioso, ti va di svelarmi la storia sulla statua del cavallo?
A: Solo io conosco la vera storia di quella statua. Se te la raccontassi adesso, dopo dovrei ucciderti!
Gracias Álvaro!
Duccio.